martedì 3 luglio 2012

L'inizio 1960

1960. In un sala di posa milanese, nello studio di Giancolombo un gruppo di tredici uomini, con abito scuro e cravatta, guardano ironici verso l’obiettivo che rappresenta il quotidiano strumento del loro lavoro ed assieme un simbolico impegno associativo, cha da poco hanno assunto.  Sono i soci più attivi della novella Associazione Fotografi Italiani Professionisti, AFIP.

Da sinistra in alto: Giancolombo, Gianni Della Valle, Fedele Toscani, Alfredo Pratelli, Luciano Ferri, Gian Greguoli,
Mario Dainesi, Roberto Zabban, Aldo Ballo, Italo Pozzi,
Davide Clari, Edoardo Mari, Gian Sinigaglia
Un sodalizio dapprima ristretto, poi più esteso - ma sempre selezionato - che si pone il proposito ambizioso di rinnovare tecnicamente e culturalmente il mestiere della fotografia.
Negli oltre 52 anni che ci separano da quel gruppo in posa è racchiusa una lunga vicenda di sforzi creativi e deontologici, di maturazione tecnica e gestionale.
I soci dell’Afip, che fin dall’inizio non vollero costituirsi sulla base di una semplice rappresentanza sindacale o corporativa, ma anzi, subordinarono l’ammissione alla presentazione di un portfolio
di immagini, hanno costantemente rappresentato i caratteri di più alta dignità nella professione.
I soci dell’Afip si sono posti immediatamente il fine ambizioso di difendere la libera professione, rivolti soprattutto alla produzione industriale e pubblicitaria, alla moda, all’editoria.

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